CORPUS DOMINI (giovedì 11 giugno 2009)

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Perché per la solennità del “Corpus Domini” è stato scelto un giovedì?

La Chiesa ha scelto, da secoli, il giovedì dopo la festa della santissima Trinità come il giorno dedicato a una particolare adorazione pubblica dell’Eucaristia, il giorno del “Corpus Domini”. Ma, a motivo dell’obbligo di lavoro del giovedì, da alcuni anni in Italia la festa è stata spostata alla domenica.

La solennità del Corpus Domini vuole richiamare storicamente il Giovedì Santo, giorno dell’Ultima Cena e quindi legato in modo strettissimo all’Eucaristica.

Il Giovedì Santo, infatti, fu istituito il sacramento che sempre nella Chiesa fu considerato come il più santo: il sacramento del Corpo e del Sangue del Signore. È il sacramento della Pasqua di Gesù, della sua  morte e della sua risurrezione. Il sacramento dell’amore, che è più potente della morte. Il sacramento del sacrificio e del banchetto della redenzione. Il sacramento della comunione delle anime con Cristo nello Spirito Santo. Il sacramento della fede della Chiesa pellegrinante e della speranza della vita eterna. Il cibo delle anime. Il sacramento del pane e del vino, dei segni più poveri, che diventano il nostro tesoro e la nostra ricchezza più grandi: “Ecco il pane degli angeli, pane dei pellegrini“; “Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno“, (Gv 6,54).

Gesù Cristo inizia il suo triduo pasquale il Giovedì Santo con l’ultima cena, viene condannato a morte e crocifisso il Venerdì Santo, e risorge il terzo giorno. L’Eucaristia è il sacramento della Pasqua. In essa il Corpo di Cristo diventa veramente il cibo, e il Sangue la bevanda per la vita eterna, per la risurrezione.

Infatti, chi mangia il corpo e beve  il sangue nell’Eucaristia, perviene a quella comunione con Cristo, della quale il Signore stesso dice: “Rimane in me e io in lui” (Gv 15,4). E l’uomo, rimanendo in Cristo, nel Figlio che vive del Padre, vive egli stesso, mediante lui, di quella vita che costituisce l’unione del Figlio con il Padre nello Spirito Santo: vive la vita divina, la vita trinitaria.