Sabato 6 agosto: TRASFIGURAZIONE DEL SIGNORE

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Per gli Orientali il 6 agosto rappresenta la Pasqua dell’estate per l’importanza dell’avvenimento ricordato dai vangeli.

Nella trasfigurazione sul monte, individuato per tradizione nel Tabor, Gesù si manifesta ai discepoli nello splendore della vita divina che è in lui.

Questo splendore è solo un anticipo di quello che lo avvolgerà nella notte di Pasqua e che comunicherà a noi rendendoci figli di Dio. La nostra vita cristiana è da allora un processo di lenta ma reale e sicura trasformazione in Cristo.

La luce è la forma di comunione più perfetta, per questo è vista come il segno più espressivo dell’Eucaristia. San Giovanni, nel libro dell’Apocalisse, definisce Cristo come «la stella radiosa del mattino».

Anche noi in ogni Messa vediamo la luce comunicando col Risorto: come Mosè al roveto ardente o sul Sinai; come il popolo sotto la nube luminosa, come Elia rapito sul carro di fuoco, come Simeone al tempio di Gerusalemme; come Pietro, Giacomo e Giovanni al Tabor; come gli Apostoli con Maria nel cenacolo a Pentecoste, come Paolo sulla via di Damasco.

In attesa di essere rivelati come «figli della luce» nella liturgia dei cielo, quando Dio sarà «tutto in tutti», celebriamo con fede questa festa così significativa per la vita cristiana.