ORIGINE della GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE

659

Le Pontificie Opere Missionarie, sorte con lo scopo di sostenere l’opera dei missionari, sono un’unica istituzione che comprende quattro rami: Opera della Propagazione della Fede, Opera di San Pietro Apostolo, Opera dell’Infanzia Missionaria, Unione Missionaria del Clero e delle Religiose. “Le  quattro  opere  hanno  in  comune  lo  scopo  di   promuovere  lo  spirito missionario universale in seno al popolo di Dio” (Redemptoris Missio, 84).

Nel 1926, l’Opera della Propagazione della Fede propose a Papa Pio XI di indire una giornata annuale in favore dell’attività missionaria della Chiesa universale.

La richiesta venne accolta con favore e l’anno successivo fu celebrata la prima “Giornata Missionaria Mondiale per la propagazione della fede”, stabilendo che ciò avvenisse ogni penultima domenica di ottobre.

23 ottobre 2011: «Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi» (Gv 20,21)

Giovanni Paolo II, nella Lettera Novo millennio ineunte, ribadiva con forza la necessità di rinnovare l’impegno di portare a tutti l’annuncio del Vangelo «con lo stesso slancio dei cristiani della prima ora». È il servizio più prezioso che la Chiesa può rendere all’umanità e ad ogni singola persona alla ricerca delle ragioni profonde per vivere in pienezza la propria esistenza.

Quello stesso invito risuona ogni anno nella celebrazione della Giornata Missionaria Mondiale. L’incessante annuncio del Vangelo vivifica la Chiesa, rinvigorisce la fede, dà nuovo entusiasmo e nuove motivazioni.

La fede si rafforza donandola!

Andate e annunciate. Questo obiettivo viene continuamente ravvivato dalla celebrazione della liturgia, specialmente dell’Eucaristia, che si conclude sempre riecheggiando il mandato di Gesù risorto agli Apostoli: “Andate…”. La liturgia è sempre una chiamata dal mondo e un nuovo invio nel mondo per testimoniare ciò che si è sperimentato: la potenza salvifica della Parola di Dio, la potenza salvifica del Mistero Pasquale di Cristo. Tutti coloro che hanno incontrato il Signore risorto hanno sentito il bisogno di darne l’annuncio ad altri, come i due discepoli di Emmaus.

A tutti. Destinatari dell’annuncio del Vangelo sono tutti i popoli. La Chiesa, per sua natura è missionaria, in quanto essa trae origine dalla missione del Figlio e dalla missione dello Spirito Santo, secondo il disegno di Dio Padre.

Di conseguenza, non può mai chiudersi in se stessa.

La sua azione, in adesione alla parola di Cristo, si fa pienamente e attualmente presente a tutti gli uomini e a tutti i popoli per condurli alla fede in Cristo.

Questo compito non ha perso la sua urgenza. Anzi, la missione di Cristo redentore, affidata alla Chiesa, è ancora ben lontana dal suo compimento. Non possiamo rimanere tranquilli al pensiero che, dopo duemila anni, ci sono ancora popoli che non conoscono Cristo e non hanno ancora ascoltato il suo messaggio di salvezza.

Non solo; ma si allarga la schiera di coloro che, pur avendo ricevuto l’annuncio del Vangelo, lo hanno dimenticato e abbandonato, non si riconoscono più nella Chiesa. Molti ambienti, anche in società tradizionalmente cristiane, sono oggi refrattari ad aprirsi alla parola della fede.

È in atto un cambiamento culturale, alimentato anche dalla globalizzazione, da movimenti di pensiero e dall’imperante relativismo, un cambiamento che porta ad una mentalità e ad uno stile di vita che prescindono dal Vangelo, come se Dio non esistesse, e che esaltano la ricerca del benessere, del guadagno facile, della carriera e del successo come scopo della vita, anche a scapito dei valori morali.

Corresponsabilità di tutti. La missione universale coinvolge tutti. Il Vangelo non è un bene esclusivo di chi lo ha ricevuto, è un dono da condividere, una bella notizia da comunicare. E questo dono-impegno è affidato a tutti i battezzati, i quali sono «stirpe eletta, gente santa, popolo che Dio si è acquistato” (1Pt 2,9), perché proclami le sue opere meravigliose.

Evangelizzazione globale. L’evangelizzazione comprende vari elementi tra cui la solidarietà. Questo è anche uno degli obiettivi della Giornata Missionaria Mondiale.

Attraverso le Pontificie Opere Missionarie sollecita l’aiuto per l’evangelizzazione nei territori di missione.

Si tratta di sostenere istituzioni necessarie per stabilire e consolidare la Chiesa mediante i seminari, i sacerdoti, e anche di dare il proprio contributo al miglioramento delle condizioni di vita delle persone in Paesi nei quali più gravi sono i fenomeni di povertà, malnutrizione, malattie, carenza di servizi sanitari e istruzione. Anche questo rientra nella missione della Chiesa. Annunciando il Vangelo, essa si prende a cuore la vita umana in senso pieno.

Attraverso la partecipazione corresponsabile alla missione della Chiesa, il cristiano diventa costruttore della comunione, della pace, della solidarietà che Cristo ci ha donato, e collabora alla realizzazione del piano salvifico di Dio per tutta l’umanità.

La Giornata Missionaria ravvivi in ciascuno la gioia di andare incontro all’umanità portando a tutti Cristo.

                          (Dal messaggio di Benedetto XVI)