Generatori di speranza

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Carissimo popolo di Dio che vive a Cassina de’ Pecchi,

l’immagine di papa Francesco che apre la porta per dare inizio all’anno del Giubileo sia per tutti noi un segno di speranza per il nuovo anno che da poco abbiamo iniziato. Che cosa ci aspettiamo da questo nuovo anno? Forse salute o lavoro o casa o pace o riconciliazione o altro ancora che bussa alla porta del nostro cuore! Il messaggio per la giornata della pace del 1 gennaio che il papa ci ha consegnato è un invito a diventare generatori di speranza. Si, ciascuno di noi, lì dove vive, può “generare speranza di pace” semplicemente mettendosi in ascolto del grido di chi soffre o chiede aiuto! Per generare speranza occorre essere ascoltatori attenti. Scrive papa Francesco nel messaggio: “All’inizio di quest’Anno di Grazia, noi vorremmo metterci in ascolto del “grido disperato di aiuto” che, come la voce del sangue di Abele il giusto, si leva da più parti della terra (cfr Gen 4,10) e che Dio non smette mai di ascoltare…

Mi riferisco, in particolare, alle disparità di ogni sorta, al trattamento disumano riservato alle persone migranti, al degrado ambientale, alla confusione colpevolmente generata dalla disinformazione, al rigetto di ogni tipo di dialogo, ai cospicui finanziamenti dell’industria militare. Sono tutti fattori di una concreta minaccia per l’esistenza dell’intera umanità. All’inizio di quest’anno, pertanto, vogliamo metterci in ascolto di questo grido dell’umanità per sentirci chiamati, tutti, insieme e personalmente, a rompere le catene dell’ingiustizia per proclamare la giustizia di Dio. Non potrà bastare qualche episodico atto di filantropia. Occorrono, invece, cambiamenti culturali e strutturali, perché avvenga anche un cambiamento duraturo”.

Al termine della suo messaggio per la pace il papa eleva questa preghiera al Signore, e anche noi ci associamo a questa invocazione di speranza: “ Concedici, la tua pace, Signore! È questa la preghiera che elevo a Dio, mentre rivolgo gli auguri per il nuovo anno ai Capi di Stato e di Governo, ai Responsabili delle Organizzazioni internazionali, ai Leader delle diverse religioni, ad ogni persona di buona volontà.

Rimetti a noi i nostri debiti, Signore,
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e in questo circolo di perdono concedici la tua pace,
quella pace che solo Tu puoi donare a chi si lascia disarmare il cuore, a chi con speranza vuole rimettere i debiti ai propri fratelli, a chi senza timore confessa di essere tuo debitore, a chi non resta sordo al grido dei più poveri”

don Luigi