Ecco, ora sei arrivato a Gerusalemme, il tuo viaggio sta per avere termine.
È venuto il momento di andare fino in fondo costi quel che costi, anche se si tratta di mettere a repentaglio la vita.
Tu lo sai bene, Gesù, che sono in tanti ad attendersi un Messia che viene a sbaragliare il male con la forza, come un generale che impone il suo potere.
Anch’io sono tra questi.
Anch’io mi auguro che il male venga finalmente sconfitto. Anch’io desidero un’azione forte e decisa che riduca in cenere l’oppressione e gli oppressori, che mandi in frantumi i progetti dei potenti.
Ma non è così che tu vuoi cambiare la faccia della terra. Per questo entri a Gerusalemme avanzando sopra un asino, nel segno della mitezza.
Tu lo sai bene, Gesù, che l’ostilità sta crescendo, che i farisei non ti perdonano di parlare troppo di misericordia, che i sacerdoti non tollerano le tue parole di fuoco e i tuoi gesti violenti che bollano ogni commercio nella casa del Padre tuo.
Tu lo sai bene, Gesù, che basterà poco per mettere la parola fine sulla tua vita.
Ma tu conosci anche le attese della gente, il loro desiderio di aprire il cuore ad un messaggio di consolazione e di pace.
Ed è proprio per tutti i poveri, per tutti gli affaticati, per tutti i puri di cuore, per tutti coloro che si volgono sinceramente verso Dio, che tu compi questo ingresso: perché si possa manifestare il loro entusiasmo, perché possano gridare la loro gioia, perché possano riconoscere in te il Messia che è arrivato.
Roberto Laurita