Eccoci arrivati alla domenica delle “Palme” – o degli “Olivi” che più spesso si usano nelle processioni delle nostre Parrocchie – ad aprire la Settimana Santa! (o meglio, Autentica)!
Centro dell’anno liturgico, essa custodisce e celebra il cuore della fede cristiana. Giorni intensi e suggestivi, nei quali i cristiani ripercorrono gli ultimi momenti della vita terrena di Gesù, meditando il mistero della sua passione e della sua morte in Croce, per giungere alla Gloria della resurrezione nella Veglia pasquale.
Nella nostra Comunità, in questi giorni, non mancheranno i momenti di preghiera e di raccoglimento. Uno fra tutti sarà l’Adorazione notturna (tra il giovedì – terminata la S.Messa in Coena Domini e il venerdì santo mattina). Così pure non mancheranno le opportunità per celebrare il Sacramento della Riconciliazione: io, don Fabio, don Silvio, don Bangaly e don Louange, con tempi più prolungati del solito, ci metteremo a disposizione di tutti coloro che lo desiderano per ascoltare la confessione e far dono della Misericordia in questa Pasqua di Gesù.
I gesti e i simboli della Settimana Santa sono particolarmente suggestivi. Ci parlano dell’accoglienza solenne di Cristo a Gerusalemme (i rametti d’ulivo usati nella celebrazione e poi conservati nelle case), dell’amore reciproco che i cristiani sono chiamati a vivere seguendo il loro Maestro (il gesto della lavanda dei piedi nel Giovedì Santo), della sua morte (la croce di Cristo, fatta oggetto di adorazione nel Venerdì santo)…In questo momento dell’anno leggeremo tutta intera la Passione del Signore, durante
il Triduo, che ci aiuterà a ripercorrere gli ultimi drammatici episodi della vita di Gesù. La solennità dei riti e i tempi di prolungato silenzio – soprattutto nel Venerdì Santo (quando addirittura le campane non suoneranno più fino all’annuncio della resurrezione) – ci aiuteranno a cogliere la serietà del momento. Anche un fedele superficiale o distratto percepisce di trovarsi, in questi giorni santi, dinanzi a qualcosa di unico: qualcosa di essenziale per la vita di noi cristiani.
La Settimana Autentica, tramite il linguaggio della liturgia fatto di simboli, gesti e Parola di Dio, rende presente il Mistero della Morte e Resurrezione di Cristo.
Questo non è sufficiente, però, se da parte nostra non c’è un cuore aperto e disponibile all’incontro con il Signore. È necessario entrare in questi giorni santi con la disponibilità di chi vuole lasciarsi incontrare da Gesù, trovando tempi e modi per fare silenzio (dal rumore, dalla televisione, dal cellulare…) e coltivare una preghiera più prolungata, partecipando alle Celebrazioni del Triduo in modo più consapevole e convinto.
Anche questo, però, non basta e non è sufficiente. Perché rivivere la Passione, la Morte e Resurrezione di del Signore Gesù serve a poco, se non ci decidiamo con il suo aiuto a fare nostro il suo modo di essere: lo stile di chi si fa servo del suo prossimo, soprattutto di chi è più nel bisogno e nella sofferenza.
Per questo, desideriamo entrare nella Settimana santa, non portando nella nostra preghiera solamente le nostre preoccupazioni e i nostri pensieri, ma anche quelli dei fratelli e delle sorelle che ci stanno accanto.
Non possiamo nei prossimi giorni dimenticare il dramma e il dolore di chi fugge o soffre per la guerra (in Ucraina, in Terra Santa e in altre parti del mondo). La liturgia non si chiude in sé stessa, ma si apre alla vita.
La Settimana santa, con la sua ricca simbologia, può diventare quel momento di Grazia (per la nostra Comunità, per ognuno di noi) per entrare in una relazione più intima con il Signore Gesù, ma per cambiare le nostre vite e per vivere – almeno un po’ di più – proprio come è vissuto Lui.
Buon ingresso, buon inizio, buon cammino!
Don Massimo